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Nell’anno 688 arriva a Roma dalla Britannia
il re pagano Ceadwalla, sovrano del Wessex: vuole farsi
cristiano, e riceve il battesimo (con il nome di Pietro) nella
Basilica del Laterano dal Papa in persona,
Sergio I.
Un Papa
nativo di Palermo, ma di famiglia siriana, che è arrivato a
Roma in gioventù, diventando famoso nella Schola cantorum.
Ordinato poi sacerdote, la sua cura per le chiese ne fa un
personaggio eminente nel clero. E quando muore papa Conone
(687), viene eletto a succedergli, per un compromesso tra i
sostenitori di due altri candidati, nessuno dei quali riusciva
a prevalere. Su Sergio invece c’è accordo, perché è uomo di
fede, di preghiera e di studio. Anche di testa dura, quando
occorre. E occorre spesso. Continuamente. Roma e buona
parte dell’Italia appartengono all’impero d’Oriente (il resto
è sotto il dominio dei Longobardi). E gli imperatori si considerano Isapostoli (uguali agli apostoli), non inferiori
al Pontefice romano anche in tema di fede.
Papa Martino I, che
non si era piegato all’imperatore d’Oriente Costante II, è
stato preso a Roma e portato a morire di maltrattamenti in
Crimea, nel 655. Ora ci riprova Giustiniano II, che
vorrebbe imporre a Roma e a tutti i cristiani le norme
disciplinari stabilite a Costantinopoli da un Concilio di soli
vescovi d’Oriente: e manda i relativi decreti all’approvazione
di papa Sergio.
Lui vede che lì dentro c’è pure l’abolizione
del celibato per i preti, tra l’altro; e non approva nulla,
qualunque cosa dica l’imperatore. Ma questi spedisce subito a
Roma un alto dignitario, Zaccaria, per arrestare il Papa
portandolo a Costantinopoli: come accadde a Martino I.
Ecco
Zaccaria al Laterano dal Papa, con quell’ordine. Ed ecco pure
la sorpresa: dalla Romagna e dalle Marche arrivano truppe, ma
non sono quelle d’Oriente, fedeli all’imperatore: sono milizie
cittadine, italiane, accorse in aiuto di Sergio.
E vi si
aggiungono tanti romani, inferociti per le tassazioni
imperiali. Circondano il Laterano. Venuto come cacciatore,
Zaccaria si ritrova lepre in cerca di rifugio. Infine lo
scovano, "acquattato sotto il letto del Papa", scrive lo
storico tedesco Gregorovius. Sergio I lo salva, lo perdona e
lo rimanda a farsi strapazzare dal suo imperatore.
Pagina
storica del pontificato di Sergio I è la pace religiosa da lui
riportata nel patriarcato di Aquileia (Veneto, Istria e terre
d’Oltralpe) spaccato per 140 anni da contrasti, anche
politici, a proposito della persona e delle nature del Cristo
(questione dei Tre Capitoli). Per tutti i suoi 14 anni di
pontificato, Sergio lavora con passione all’arricchimento
della liturgia; si deve a lui anche l’istituzione del canto
dell’Agnus Dei nella Messa.
Alla morte, nel 701, viene
seppellito nell’antica basilica costantiniana di San
Pietro.
Autore:
Domenico Agasso
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