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Le informazioni su di
lei sono scarse. Nel 1624 fu ritrovato il suo corpo in
una grotta sul monte Pellegrino. Sempre in quell'anno due
operai che lavoravano per costruire il convento domenicano di
Santo Stefano di Quisquina, ritrovarono
presso una seconda grotta un'iscrizione latina che diceva:
" Io Rosalia Sinibaldi, figlia delle rose del Signore,
per amore del mio signore Gesù Cristo ho deciso di abitare in
questo antro" . La tradizione orale vuole che S. Rosalia sia vissuta
alla corte della regina Margherita, moglie di Guglielmo I di
Sicilia, e che, avuto in dono dalla regina il monte
Pellegrino, lo abbia scelto come proprio eremo seguendo
l'esempio degli antichi anacoreti.
Patronato:Palermo
Emblema:
Rosa e Giglio |
La "
Legenda" , cioè il racconto storico della vita e dei
miracoli, compilata al momento della canonizzazione
episcopale, è andata perduta.
Ma secondo i PP. Bollandisti, l'incontro di
due " coordinate agiografiche", cioè luogo di culto e
data anniversaria , non fa dubitare della sua esistenza.
Pare sia vissuta tra il 1130 e il 1170. Molto probabilmente fu monaca,forse basiliana, cioè reclusa dal vescovo in una cella.
La Chiesa palermitana da tempo
immemorabile ha celebrato il suo dies natalis al 4
Settembre e le testimonianze dell'arte parlano di un culto
ininterrotto.
Già fin dal 1585 iniziarono sul Monte
Pellegrino, ad opera di Benedetto da S. Fratello, poi S.
Benedetto il Moro,le ricerche del suo corpo, proseguite nel
1624.
Il 25 luglio 1624 si ritrovarono i resti e
l'Arcivescovo di Palermo, Cardinale Giannettino Doria,
con una commissione di periti e teologi, si pronunciò per
l'autenticità delle Reliquie.
Ciò riaccese la devozione popolare e il Senato
Palermitano la elesse Patrona principale della Città il 6
agosto 1624.
Urbano VIII, nel 1630, inserì l'elogio
della Santa nel Martirologio Romano al 15 luglio e al 4
settembre.
Il culto si diffuse in tutta la Sicilia, in
Italia; in alcune Nazioni Europee, nei territori soggetti al
Re di Spagna e negli Stati Uniti.
La devozione popolare verso la "
Santuzza " non si è mai affievolita e trova la sua
massima espressione nell' annuale " Festino " e nel
pellegrinaggio al Monte Pellegrino.
Nella revisione del 1980 del Calendario Liturgico
Regionale, la celebrazione di Santa Rosalia è stata estesa a
tutta la Sicilia con il grado di Memoria
obbligatoria.
Autore:
Ugo Russo ©
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