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Antichi
scrittori tramandano che Cosma, Vescovo africano, sia
nato a Palermo all’inizio del XII secolo.
Dall’infanzia apprese la pietà verso Dio e diventato
adolescente vi si dedicò totalmente e fu ordinato
Diacono.
Sommamente istruito nelle cose divine ed umane,
ascese al sacerdozio e diffuse il buon odore di Cristo
ovunque. La fama delle sue doti e della sua dottrina
crebbe tanto che Ruggero, primo re di Sicilia, che aveva
sconfitto i saraceni in Africa, lo segnalò alla Santa
Sede perché fosse eletto Vescovo e diffondesse il
Vangelo presso i popoli a lui soggetti. Consacrato a
Roma da Eugenio III, Cosma si recò in Africa, nella
città di Afrodisio, sulla costa tunisina.
Ivi si dedicò
alla salvezza delle anime e alla gloria di Dio: liberò i
saraceni dalla schiavitù e condusse molti alla Fede; la
Chiesa che resse per circa dieci anni illustrò con la
parola e l’esempio e munì di ottime e sante leggi.
Essendo il re Guglielmo I tornato a combattere
contro i saraceni, Cosma soffrì molto per la fede di
Cristo. Persa ogni speranza di predicare il Vangelo,
fece ritorno nella Città di Palermo ove si addormentò
nel Signore il 10 Settembre del 1160.
Il suo corpo fu
tumulato in un luogo degno di onore e precisamente nella
Cripta della Chiesa Cattedrale, al centro della prima
navata, ove ancora oggi esiste l’altare con i marmi
musivi residui della cattedra vescovile.
Le gesta in
Africa di tale Vescovo caddero in oblio.
I palermitani, però, si recavano al suo sepolcro in
preghiera e vi accendevano lumi, ottenendo guarigioni
prodigiose, specialmente per le febbri. I Vescovi di
Palermo, osservando la pietà dei fedeli e che Cosma era
venerato, scolpirono nel marmo il titolo di Venerabile e
trasferirono le sue Reliquie all’interno della
Cattedrale nel 1369, come si osserva nella lastra
tombale, proveniente da un sarcofago tardo
romano:
Frontalmente si notano due mezzi busti con tunica
,toga e con papiri nelle mani; due geni alati con
clamide sostengono una cortina. Al centro si vede uno
spazio rettangolare: l’antica iscrizione fu
riscalpellata per apporvi quella relativa a S. Cosma:
" IN. HAC. TVMBA
IACET. COSMAS. VENERABILIS. ARCHI .EPISCOPVS. AFRICANVS.
ANNO. DOMINICAE.
INCARNATIONIS. M. C. L. X. INDICTIONE.
NONA.MENSE. SEPTEMBRIS. DIE.
X.
Sotto il rettangolo è
l’iscrizione:
IN. HOC. ALTARI. TRANS-LATVM.
EST. PRAESCRIPTVM. COR-PVS. ANNO. DOMINI. M.CCC. LXIX.
INDICTIONE. VIII. X. OCTOBRIS. DIE. MERCVRI.
Nei Messali Gallo-Siculi
usati in Sicilia dal XII secolo fino al Concilio di
Trento era menzionato al 10 Settembre.
Fu celebrato da tempi remoti, come si rileva dal
breviario dell'Arcivescovo Simone di Bologna del 1447,
custodito nel Tesoro della chiesa Cattedrale di Palermo.
Nel “ Martirologio Siculo “ del P. Ottavio Caietano
S.J. del 1617 al 10 Settembre è recensito: “ Panhormi ,
depositio Venerabilis Episcopi Cosmae"
Ex MS Breviario Panhor.
cioè:
“ A Palermo la
deposizione del Venerabile Vescovo Cosma “.
Nel “Martirologium Panormitanum Sanctorum Civium et
Patronorum Urbis Panormi “ di Antonino Mongitore del
1742 al 10 Settembre è annotato:
SEPTEMBER
Quarto Idus
Septembris
10 Panormi Cosmae
Confessoris Civis Panormi, Archiepiscopi Africani, qui
cum seduli Pastoris partes expleret, in patriam remeare
coactus, sancto fine vitam conclusit, anno
millesimo centesimo sexagesimo" ,
cioè: “ A Palermo S. Cosma
Confessore Cittadino Palermitano,
Arcivescovo Africano, che essendo vigile Pastore,
costretto a rientrare in patria, concluse santamente la
vita nell’anno millecentosessanta “.
Il Martirologio della Chiesa Palermitana di
Onofrio Judica del 1771 riporta lo stesso elogio. Nel
1580 l’Arcivescovo Cesare Marullo fece demolire tutti
gli altari addossati alle colonne e trasferì le Reliquie
del Santo nella Cappella dell’Immacolata.
Il 19 Novembre 1736 D. Giuseppe Stella, Arcidiacono
e Vicario Generale in Sede vacante, poi Vescovo di
Mazara del Vallo, ordinò che fosse iscritto nel
Calendario.
Il Capitolo della Cattedrale il 27 novembre 1736
eseguì una Ricognizione delle Reliquie, tolte
dall’altare dell’Immacolata e poste in quello del Beato
Pietro Geremia; in quella circostanza nuove grazie e
guarigioni furono attribuite all’intercessione del
Santo.
Fu iscritto nel Calendario Palermitano nel 1737, in
virtù della Bolla di Gregorio XIII del 30/12/1573
concessa alle Chiese di Spagna e alle terre soggette al
Re Cattolico “ di poter celebrare con Ufficio Proprio
i Santi non descritti nel Calendario , ma che fossero
naturali della Diocesi o Patroni della Chiesa o della
Diocesi e i loro Corpi o notabili Reliquie si avessero
in quella Chiesa o Diocesi “.
Nel Calendario della Chiesa Palermitana del 1771 è
riportato al 12 Settembre:
12 Septembris Cosmae Ep. & C.
Dup. ( fuit 10 huius ),cioè :
12 Settembre Cosma
Vescovo e Confessore Doppio, ( fu il 10
settembre),poiché il 10 Settembre cadeva la festa di S.
Nicolò da Tolentino.
Su richiesta
dell’Arcivescovo di Palermo Michelangelo Celesia,
nell’anno 1887 il Sommo Pontefice Leone XIII confermò il
culto reso al Vescovo Cosma da tempo immemorabile e
concesse l’Ufficio e la Messa in suo onore ( dal Comune
dei Pontefici: Sacerdotes tui ).
Il 10 dicembre
1909 l’Arcivescovo Alessandro Lualdi prelevò le Reliquie
diS. Cosma e le ripose nella Cappella della Sacrestia
dei Canonici; il 22 dicembre dello stesso anno le ripose
nella Cappella del Palazzo Arcivescovile.
Da qui il 5 febbraio del 1910 furono collocate nel
nuovo altare della Cappella delle Reliquie, ove sulla
parte destra è la “ fenestella confessionis “ con
una grata traforata dotata di serratura e la lapide
sottostante:
" ALTARI
OSSA RESTITVTA
ANNO DNI MDCCCCX ".
E’ stato celebrato fino al 1975 dalla Chiesa
Palermitana; nella revisione del Calendario del 1976 è
stato espunto.
Viene ricordato ancora oggi al 12 Settembre nel
Calendario dell’Arcidiocesi di Cartagine, ma il
bollandista Suyskens lo recensisce al 10 dello stesso
mese.
Autore:
Ugo Russo © |