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Beato
Giovanni Liccio
di Caccamo, religioso
Caccamo, 1426/30 - 14 novembre 1511
14 Novembre |
Nato da poveri contadini a Caccamo (Pa), incontratosi
con il Beato Pietro
Geremia, entrò nell'Ordine nel convento riformato di s.
Zita. Predicò con frutto in varie città italiane, ma
soprattutto in Sicilia dove fu tra le figure più
eminenti della riforma domenicana. Con la sua parola
divulgò la devozione del s. Rosario e alleviò le
sofferenze dei poveri, degli ammalati e dei carcerati.
Con somma prudenza eseguì vari incarichi nell'Ordine.
Fondò il convento di Caccamo dove trascorse gli ultimi
anni della sua vita e dove adesso si venera il suo
corpo. Fu il primo domenicano di Sicilia a essere
riconosciuto beato.
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Giovanni Liccio fu
discepolo e continuatore di Pietro Geremia nell’opera
della restaurazione della vita regolare nei conventi
Domenicani di Sicilia.
La mamma morì nel darlo alla luce, nel 1426 a
Caccamo, e suo padre, forse per avarizia, lo fece
allevare da una sua sorella col succo di melegrane. Così
il bimbo cominciò assai presto quella rara astinenza che
sempre praticò, senza che ne venisse accorciata la lunga
vita, che raggiunse i cento anni.
Giovanni visse nell’innocenza e nel fervore,
amatissimo della preghiera e del digiuno, che era stato
suo primo nutrimento. Giunto ai quindici anni,
essendosi recato a Palermo, entrò nella Chiesa di Santa
Zita, tenuta dai Domenicani, per confessarsi. La
Provvidenza lo condusse ai piedi di Padre Geremia, il
quale, scorgendo in quel candido giovinetto la divina
chiamata, lo invitò ad entrare nell’Ordine.
Giovanni si fece molto onore nell’acquisto della
scienza, e Dio gli fece il dono di saperla esporre con
tanta forza e unzione, tanto che intorno al suo pulpito
si vedevano i più induriti peccatori sciogliersi in
lacrime.
Fu devotissimo della Madonna e fervente propagatore
del suo Rosario. Fondò nel suo paese natale un Convento
di cui fu il primo Priore, e dove fece fiorire in santo
fervore la vita regolare e apostolica, con immenso
beneficio di quelle popolazioni.
Compiva con la più grande semplicità i più
strepitosi miracoli. Dopo la sua morte, avvenuta il 14
novembre 1511, i ventiquattro ceri accesi intorno al suo
cadavere arsero senza consumarsi. Compì molti miracoli.
E’ invocato per i mal di testa. Papa Benedetto XIV
il 25 aprile 1753 ha confermato il culto.
E’ stato il primo domenicano di Sicilia ad essere
iscritto nell’elenco dei Beati.
Autore: Franco Mariani
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